Слайд 1ELETTROCARDIOGRAMMA
PARAMETRI VITALI
Scuola di Medicina e Chirurgia – Laurea in Infermieristica
Dott.
Pasquale De Matteo
Direttore dott.ssa Anna Maria Iannicelli
Corso di preparazione all’Esame
di Stato
Слайд 2ECG
Fornisce dati sull’attività elettrica, informazioni sulla struttura e sulle funzioni
del cuore.
Valutazione di:
Disturbi e irregolarità del ritmo cardiaco;
Rilevare e controllare
la frequenza cardiaca;
Ricavare Informazioni sulla fase di depolarizzazione e ripolarizzazione cardiaca.
Слайд 3LA MISURAZIONE
La misurazione dell'attività elettrica del cuore è prettamente fisiologico:
l'insorgere degli impulsi nel miocardio porta alla generazione di differenze di potenziale, che
variano nello spazio e nel tempo e che possono essere registrate tramite degli elettrodi.
Слайд 4LA REGISTRAZIONE
La registrazione della differenza di potenziale da parte di
elettrodi posti sulla superficie corporea avviene grazie alla conducibilità dei
liquidi interstiziali del corpo umano.
Слайд 5IL TRACCIATO
Il tracciato elettrocardiografico rappresenta il metodo più facile, meno
dispendioso e più pratico per osservare se l'attività elettrica del
cuore è normale oppure se sono presenti patologie di natura meccanica o bioelettrica.
Слайд 6IL TRACCIATO
Il normale tracciato ECG presenta un aspetto caratteristico che
varia soltanto in presenza di problemi.
Il tracciato è caratterizzato
da diversi tratti denominati onde, positive e negative, che si ripetono ad ogni ciclo cardiaco
Слайд 7ONDA P
È la prima onda che si genera e corrisponde
alla depolarizzazione degli atri.
Durata: 60 a 120 ms
Ampiezza: è
uguale o inferiore ai 2,5 mm.
Слайд 8INTERVALLO PR
Il fronte d'onda che ha attraversato gli atri, passa
nel nodo atrio-ventricolare, all'interno del quale le cellule attivate sono
poche e l’impulso generato è troppo debole per essere registrato. L'intervallo che si viene a creare va da un minimo di 120 ms a un massimo di 200 ms
Слайд 9COMPLESSO QRS
È l’insieme di tre onde che si susseguono l'una
all'altra, e corrisponde alla depolarizzazione dei ventricoli.
L‘Onda Q è negativa e
di piccole dimensioni e corrisponde alla depolarizzazione del setto interventricolare;
L’Onda R è un picco molto alto positivo e corrisponde alla depolarizzazione dell'apice del ventricolo sinistro;
L’Onda S è un'onda negativa anch'essa di piccole dimensioni e corrisponde alla depolarizzazione delle regioni basale e posteriore del ventricolo sinistro.
La durata dell'intero complesso è compresa tra i 60 e 90 ms.
In questo intervallo avviene anche la ripolarizzazione atriale che però non risulta visibile perché mascherata dalla depolarizzazione ventricolare.
Слайд 10TRATTO ST
È il periodo in cui le cellule ventricolari sono
tutte depolarizzate e pertanto non sono rilevabili movimenti elettrici.
Da
ciò deriva che di norma è isoelettrico, cioè posto sulla linea di base del tracciato, da cui si può spostare verso l'alto o il basso di non più di 1 mm.
Слайд 11ONDA T
È la rappresentazione della ripolarizzazione dei ventricoli. Non sempre
è identificabile, perché può anche essere di valore molto piccolo
Слайд 12INTERVALLO QT
È la rappresentazione della sistole elettrica, cioè il tempo
in cui avviene la depolarizzazione e la ripolarizzazione ventricolare.
La
sua durata varia al variare della frequenza cardiaca, generalmente si mantiene tra i 350 e i 440 ms
Слайд 13ONDA U
È un'onda dovuta alla ripolarizzazione dei muscoli papillari.
Non sempre
è possibile apprezzare in un tracciato.
Слайд 14ECG STANDARD
12 Derivazioni
6 dagli arti “periferiche” (piano frontale):
3 bipolari:
I, II, III
3 unipolari: aVR, aVL, aVF
6 precordiali
unipolari (piano orizzontale): V1, V2, V3, V4, V5, V6
Слайд 15POSIZIONAMENTO ELETTRODI
Elettrodi Periferici
elettrodo rosso braccio destro
elettrodo giallo braccio sinistro
elettrodo verde
caviglia sinistra
elettrodo nero (neutro) caviglia destra con funzione di terra
Слайд 16POSIZIONAMENTO ELETTRODI
Elettrodi Precordiali
V1: 4° spazio intercostale linea parasternale destra
V2: 4°
spazio intercostale linea parasternale sinistra
V3: tra V2 e V4
V4: 5°
spazio intercostale linea emiclaveare sinistra, corrispondente alla punta cardiaca
V5: 5° spazio intercostale linea ascellare anteriore sinistra
V6: 5° spazio intercostale linea ascellare media sinistra
Elettrodi a suzione
Elettrodi monouso adesivi
Слайд 17MATERIALI
Elettrocardiografo;
Elettrodi;
Carta Millimetrata;
Elettrodi (a suzione o adesivi);
Gel Conduttore (per gli elettrodi
a placca metallica e/o per gli elettrodi a suzione);
Garze non
sterili;
DPI se necessari;
Lenzuolino di carta monouso per lettino;
Rotolo carta Asciugamani;
Kit per tricotomia;
Contenitore per rifiuti speciali;
Contenitore per smaltimento rifiuti urbani.
Слайд 18PROCEDURA
Identificare il paziente;
Informare e spiegare in modo chiaro la procedura
al paziente;
Garantire la privacy;
Verificare il funzionamento dell’elettrocardiografo e la presenza
della carta millimetrata;
Posizionare sul lettino il lenzuolino di carta monouso;
Far svestire il paziente, facendo togliere bracciali, orologi, calzini, etc.;
Far stendere il paziente in posizione supina con torace, polsi e caviglie scoperte;
Avvicinare l’elettrocardiografo al paziente;
Effettuare il lavaggio sociale delle mani;
Indossare i DPI se necessari;
Слайд 19PROCEDURA
Praticare eventuale tricotomia nelle zone in cui verranno applicati gli
elettrodi;
Posizionare, dopo aver ricoperto polsi e caviglie con gel elettroconduttore,
gli elettrodi agli arti per la registrazione delle derivazioni periferiche;
Posizionare, sempre dopo aver ricoperto la sede di applicazione, gli altri sei elettrodi sul torace: elettrodi precordiali;
Accendere l’elettrocardiografo;
Inserire i dati del paziente: nome, cognome, data di nascita, portatore di PM?;
Accertarsi che tutte le derivazioni siano ben collegate;
Chiedere al paziente di rimanere fermo per evitare artefatti;
Attendere qualche istante per far stabilizzare il tracciato;
Avviare la registrazione e la stampa del tracciato;
Spegnere l’elettrocardiografo ;
Слайд 20PROCEDURA
Rimuovere gli elettrodi periferici e precordiali (in caso di utilizzo
di elettrodi adesivi smaltire nel contenitore rifiuti speciali);
Aiutare il paziente
a ripulirsi dal gel conduttore con rotolo di carta e/o con le garze;
Aiutare il paziente a rivestirsi se necessario;
Pulire gli elettrodi;
Smaltire i materiali monouso utilizzati;
Rimozione dei DPI (se utilizzati) e lavaggio sociale delle mani;
Registrare in cartella la procedura;
Consegnare al medico il tracciato per la refertazione.
Слайд 22GENERALITA’
QUALI SONO I PARAMETRI
VITALI ?
….E A CHE
COSA SERVONO?
Слайд 25LA PRESSIONE ARTERIOSA
Procedura che ci consente di quantizzare la pressione
esercitata dal sangue sulle pareti dei vasi arteriosi durante il
suo passaggio attraverso i medesimi.
I valori di P.A. vengono misurati in mmHg ( millimetri di mercurio) e possono essere condizionati da vari fattori:
gittata cardiaca,
resistenza vascolare periferica,
Volemia
elasticità dei vasi
viscosità ematica
LA PROCEDURA PUO’ ESSERE PRATICATA AUTONOMAMENTE) OPPURE DA TERZI.
Слайд 26FINALITA’
Misurazione della pressione sistolica (MASSIMA) che corrisponde alla pressione massima
esercitata sulle arterie durante la contrazione del ventricolo sinistro.
Misurazione della
pressione diastolica (MINIMA) che corrisponde alla pressione esercitata sulle pareti dei vasi arteriosi quando il ventricolo è a riposo.
Definizione della pressione differenziale che corrisponde alla differenza tra la pressione sistolica e pressione diastolica.
Слайд 27La pressione arteriosa viene solitamente espressa come un rapporto tra
: PAS/PAD
ed i valori di essa vengono classificati in livelli:
Слайд 28FATTORI CHE POSSONO INFLUIRE SUI VALORI DI NORMALITA’ DELLA P.A.
Alimentazione
esercizio fisico
Peso
Ritmi cardiaci
Clima
Posizione alla misurazione
Stress
Età
sesso
Слайд 29TIPOLOGIA DI MISURAZIONE
In letteratura è possibile distinguere i tipi di
misurazione della P.A. in 3 tipologie:
Misurazione in ospedale o ambulatorio
che è volta a valutare le condizioni cliniche di base del pz., unitamente ad altri parametri e screening adeguati;
Misurazione ambulatoriale (monitoraggio dinamico 24/h) ,utile ad approfondire disturbi e deficit già evidenziati;
Misurazione a domicilio ( automisurazione) Ipertensione da camice bianco.
Слайд 30Indipendentemente dalla tipologia di misurazione , la rilevazione della P.A.
può essere effettuata con due modalità:
Metodo diretto(invasivo)
Metodi indiretti
Mediante introduzione di catetere ( non invasivi)
intra-arterioso per il monitoraggio
elettronico dei valori pressori
PVC= Pressione Venosa Centrale
Слайд 31METODI INDIRETTI
Metodo ascultatorio: utilizza i suoni a bassa frequenza (
suoni di Korotkoff), percepiti con la compressione di un arteria
attraverso l’applicazione di un bracciale.
L’intensità e le caratteristiche di questi suoni permettono di individuare 5 fasi distinte.
Quando la pressione del bracciale applicato al braccio risulta essere superiore al valore della pressione presente nell’arteria brachiale non si rileva alcun suono, nel momento in cui la pressione nel bracciale diminuisce, si iniziano a percepire dei suoni ( i Toni di Korotkoff).
Слайд 32I TONI DI KOROTKOFF
Prima fase: si sente un primo battito
seguito da altri uguali;
Seconda fase: i suoni percepiti nella prima
fase aumentano d’intensità finchè non si accompagnano ad un soffio;
Terza fase: il soffio scompare, i battiti aumentano nuovamente d’intensità e diventano chiari e secchi;
Quarta fase: i battiti percepiti nella terza fase diventano ovattati;
Quinta fase: scompaiono i battiti avvertiti nella quarta fase.
Слайд 33QUALI SONO I VALORI DA REGISTRARE?
Per la Pressione arteriosa sitolica(
PAS) registreremo quelli corrispondenti all’inizio della prima fase, cioè la
PAS viene identificata con il valore del primo battito ascoltato seguito da uno identico.
Per la pressione arteriosa diastolica
( PAD)registreremo i valori corrispondenti alla fine della IV fase ed inizio della V.
Слайд 34CONTROINDICAZIONI ALL’USO DELLA SEDE ELETTIVA (BRACCIO DX)
_
Sede di
uno shunt o fistola
artero- venosa per dialisi;
Braccio omolaterale a
mastectomia;
Ferita o sede di condizione
patologica.
IN QUESTI CASI IN LUOGO DEGLI ARTI SUPERIORI SI USERANNO GLI ARTI INFERIORI ( COSCIA).
Слайд 35PRESIDI
SFIGMOMANOMETRO
FONENDOSCOPIO
Слайд 36SFIGMOMANOMETRO
Esistono 4 tipi di sfigmomanometro:
A mercurio o di Riva Rocci,
è quello più usato. E’ opportuno controllarlo ogni sei mesi
accertandosi che la colonnina di mercurio sia perfettamente allineato con lo zero.
Random zero a mercurio usato in ambito epidemiologico , si tara automaticamente a random ad ogni misurazione.
Aneroide è quello più pratico, necessita anch’esso di controlli periodici. Non deve essere utilizzato se l’ago non si ferma allo zero o se si arresta prima di esso.
A gonfiaggio automatico.
Слайд 37SFIGMOMANOMETRO
A MERCURIO O A RIVA ROCCI
A RANDOM ZERO
Слайд 38SFIGMOMANOMETRO
ANEROIDE
A GONFIAGGIO
AUTOMATICO
Слайд 39DI CHE MISURA DEVE ESSERE LO SFIGMOMANOMETRO?
Sono
disponibili in varie misure a seconda delle dimensioni del braccio
, infatti esso deve ricoprire i 2/3 della lunghezza lasciando libera la fossa antecubitale.
La scelta del bracciale in base alla grandezza del braccio è fondamentale perché le dimensioni della vescica insufflabile all’interno del bracciale cambiano per le diverse circonferenze. Essa deve corrispondere al 40% della lunghezza del braccio
Слайд 40IL FONENDOSCOPIO
Rappresenta il mezzo usato per auscultare .
Esso è costituito
da una campana, che funge da cassa di risonanza, allocata
nel piede del fonendoscopio e da due tubi dalle pareti spesse , lunghi dai 30 ai 40 cm, essi sono raccordati a due bracci metallici curvi che terminano con le olive auricolari.
Il fonendoscopio deve essere a campana, perché i toni di Korotkoff sono a bassa frequenza e quindi auscultabili solo con sistema a campana progettata per le basse frequenze.
Слайд 41PROCEDURA
Predisporre il materiale( sfigmomanometro, fonendoscopio, documenti di registrazione).
Identificare il
paziente;
Eseguire lavaggio delle mani appropriato;
Descrivere i vari passaggi della procedura
al paziente
Fare assumere al paziente una posizione confortevole ma adeguata ad assicurare una corretta misurazione (il paziente deve essere seduto su sedia con braccioli, schiena appoggiata allo schienale , piedi ben poggiati a terra e gambe non accavallate).
Il braccio deve essere posizionato libero da costrizioni, appoggiato su una superficie piana, ad una altezza pari al livello del cuore(4° spazio intercostale) a un angolo di 45° con il tronco, il palmo della mano deve essere rivolto verso l’alto.
Se il pz. È in posizione supina il braccio è gia’ all’altezza del cuore.
Posizionare lo sfigmomanometro adeguato alla circonferenza del braccio , il manometro deve essere collocato in modo che la scala di lettura sia al livello dell’occhio dell’operatore.
Слайд 42PROCEDURA
Eliminare tutta l’aria presente nel bracciale.
Avvolgere il bracciale intorno all’arto
avendo cura di coprire i 2/3 al di sopra della
piega antecubitale del gomito sopra l’arteria brachiale.
Posizionare la campana del fonendoscopio in corrispondenza dell’arteria brachiale.
Chiudere la valvola del bulbo e gonfiare rapidamente il bracciale fino al livello massimo di gonfiaggio (LMG).
Sgonfiare il bracciale ad una velocità di 2 mm/s, memorizzare i valori corrispondenti alla percezione delI e del IV-V tono di Korotkoff.
Sgonfiare rapidamente il bracciale,attendere 1-2 minuti ed effettuare la seconda misurazione.
Rimuovere il bracciale, registrare i valori rilevati su apposito registro e/o scheda.
Lavarsi le mani , riporre gli strumenti.
Слайд 43IL livello massimo di gonfiaGgio LMG viene calcolato nel seguente
modo:
Chiudere la valvola di gonfiagGio e pompare aria fino a
raggiungere i 60mmHg proseguire il gonfiaggio con incrementi di 10-15 mmHg fino alla scomparsa del polso radiale, gonfiare ancora 10-15 mmHg ed iniziare a sgonfiare ad una velocità di 2mm/s. memorizzare il valore a livello del quale ricompare il polso ( pressione sistolica di palpazione), sgonfiare totalmente il bracciale e sommare 30mmHg al valore rilevato.
Questo valore è il LMG.
Слайд 44POLSO
Il polso è un indicatore dell’attività cardiaca dovuta alla deformazione
che le pareti delle grosse arterie subiscono in concomitanza del
ciclo cardiaco.
Il polso radiale è la sede più comune, la più accessibile per la rilevazione di routine della frequenza cardiaca (FC).
Слайд 45CARATTERISTICHE
FREQUENZA
E’ il numero delle pulsazioni nell’unità di tempo. Varia a
seconda dell’età e in alcune situazioni fisiologiche
Tachicardia: FC > 100/min
Bradicardia:
FC<50/min
Dipendono da fattori fisiologici (eserc. Fisico, paura, ansia, collera), patologici(febbre, stimolazione vagale)
RITMO
E’ l’ordine di successione delle pulsazioni cardiache.
Regolare : si chiama ritmo sinusale perché il tempo intercorso tra i battiti è sempre lo stesso
Irregolare: quando l’intervallo di tempo intercorso tra le singole pulsazioni non è costante
Слайд 46CARATTERISTICHE
AMPIEZZA
Indica il grado di distensione della parrete arteriosa in relazione
al volume dell’onda sfigmica.
Le principali anomalie dell’ampiezza del polso sono:
Polso
filiforme: è un polso flebile che si verifica nelle condizioni che determinano una diminuzione della gittata cardiaca.
Polso ampio: si verifica nelle condizioni opposte al precedente, in cui vi è un aumento della gittata sistolica.
Polso alternante: le ampiezze si alternano.
SIMMETRIA
Si riferisce sia all’ampiezza sia alla contemporaneità di rilevazione dei polsi del lato destro e sinistro.
Tali differenze si possono rilevare in caso di patologie di vasi o per rallentamento del circolo sanguigno a monte del punto di rilevazione del polso.
Слайд 47PROCEDURA
Fare riposare il paziente 5 minuti prima della rilevazione del
polso
Lavarsi le mani
Presentarsi, informare e spiegare se necessario la procedura
al paziente
Preparare il materiale:orologio, quaderno, penna.
Sistemare i polpastrelli di indice, medico e anulare all’altezza della faccia interna del polso del malato lungo l’arteria radiale, ponendo il pollice sulla regione dorsale del polso stesso
Слайд 48PROCEDURA
Esercitare una pressione tale da permettere la percezione delle pulsazioni
(non usare mai il pollice perché si avvertirebbero le proprie
pulsazioni)
Contare il numero di pulsazioni usando l’orologio con lancetta dei secondi
Annotare il numero di pulsazioni prima sul quaderno e poi sul foglio della grafica della cartella clinica del paziente.
Controllare con le precedenti rilevazioni. Se vi sono dubbi ricontrollare nuovamente il polso.
Riferire al medico le alterazioni dei caratteri del polso.
Слайд 49Note
Se il polso è regolare contare i battiti per
30 secondi e moltiplicarli per due (o contare per 15
secondi e moltiplicare per quattro.
Se il polso è irregolare aritmico, contare il numero delle pulsazioni per il minuto intero.
Слайд 50RESPIRO
Il respiro è la capacità d’immettere ed espellere aria dai
polmoni, la capacità respiratoria viene misurata come frequenza respiratoria cioè
il numero di atti respiratori che un individuo compie nell’arco di tempo di un minuto ed è il processo mediante il quale gli organismi si procurano l’ossigeno ed eliminano l’anidride carbonica e questo avviene a livello dei polmoni.
Слайд 51FREQUENZA RESPIRATORIA
La frequenza respiratoria in un soggetto adulto sano è
di 16-20 atti respiratori al minuto.
Eupnoico 16-20 atti respiratori al
minuto (Respiro Normale)
Bradipnea 10-12 atti respiratori al minuto (Respiro Lento)
Tachipnea superiore ai 20 atti respiratori alminuto. (Respiro Veloce)
Слайд 52OSSIMETRO
L’’ossigeno nel sangue viene misurato tramite l’ossimetro, ed è un
esame che permette di evidenziare la percentuale di O2 che
c’è nel sangue (SPO2), sul mercato ci sono diversi tipi di ossimetri transcutanei e talvolta misurano anche la FC.
OSSIMETRO PORTATILE
Слайд 53TECNICA
La tecnica è quella di posizionare l’ossimetro nelle dita della
mano o si può anche posizionare nel lobo dell’orecchio o
eventualmente nelle dita del piede.
Слайд 54Note
I valori normali nei soggetti adulti sani sono 95-100%:
Ipossia
lieve 91-94%
Ipossia moderata 86-90%
Ipossia grave: inferiore al 86%
Слайд 55TEMPERATURA CORPOREA
La temperatura corporea è il grado di calore del
corpo degli esseri umani (e non solo) essendo essi omeotermi
utilizzano dei meccanismi endogeni di termoregolazione (cioè consentono di mantenere una determinata temperatura corporea media) nell’uomo la temperatura normale è comunemente considerata di 37°C con una variabilità tra individui di circa +/- 0,4°C. Sopra questi valori si può ritenere febbre (di solito sopra i 38°C)
Слайд 56TERMOMETRI A MERCURIO
Dal 3 aprile 2009 i termometri al mercurio
sono stati messi al bando. Da tale data entra in
vigore infatti il decreto ministerile del 30 luglio 2008, emanato in attuazione di una Direttiva CE per evitare che i termometri finiscano tra i rifiuti e così pure il mercurio, che danneggia l’ambiente e, a lungo termine, la salute degli umani. Sono ancora presenti nelle nostre case, ma il loro smaltimento dovrà avvenire secondo le norme vigenti.
Слайд 57TERMOMETRI A MERCURIO
Erano di tipo:
ASCELLARE (bisognava posizionare il termometro sotto
l’ascella)
ORALE (bisognava posizionare il T. nel cavo orale)
RETTALE (si introduce
il T. nella parte distale dell’ano. E’ la misurazione con maggiore attendibilità
Слайд 58TERMOMETRI DIGITALI
RETTALE, ASCELLARE, ORALE (utilizzato come i termometri a mercurio)
AURICOLARE
(si posiziona il T. nella cavità auricolare)
CUTANEA (si posiziona il
dispositivo a contatto con la cute.
Слайд 59DOLORE
Joint Commission on Accreditation of Healthcare Organizations (JCAHO)
Dec 2001
American Pain Society (APS)
Secondo la definizione della IASP (
International Association for the Study of Pain ) e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, il dolore:
“è un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole associata a danno tissutale, in atto o potenziale, o descritta in termini di danno”.
Слайд 60DIFFERENTI TIPI DI DOLORE
Esistono vari tipi di dolore
che si possono classificare secondo:
Il meccanismo fisiopatologico (da eccesso
di nocicezione, neurogeno, psicogeno).
La durata dell’evoluzione (acuto, cronico).
Il tipo di patologia in causa (maligna o benigna).
Слайд 61VALUTAZIONE DEL DOLORE
Tutti i professionisti della salute sono chiamati quotidianamente
a valutare l’intensità del dolore dei pazienti.
Riconoscere l’esistenza di un
dolore è già importante ma la sua misurazione è una tappa essenziale ed indispensabile per trattare efficacemente un paziente doloroso.
Слайд 62LE SCALE DI AUTOVALUTAZIONE
Tali scale sono dette unidimensionali poiché valutano
una sola dimensione del dolore: la sua intensità misurata dal
paziente.
Le scale unidimensionali
Esistono diverse scale in grado di misurare globalmente l’intensità del dolore o il suo sollievo:
la scala verbale semplice (VRS);
la scala numerica (NRS);
la scala analogica-visiva (VAS);
Слайд 63• La VRS ( scala verbale semplice) è la più
utilizzata e prevede 4 o 5 categorie alle quali corrispondono
un punteggio che va da 0 a 4
• La scala numerica NRS. permette al malato di dare un numero al dolore da 0 a 10 (o 100). Il numero 0 vuol dire assenza di dolore, il numero 10 esprime il massimo dolore immaginabile.
• La VAS ( scala analogica-visiva)si presenta graficamente sotto forma di una linea orizzontale di 100mm , orientata da sinistra a destra. Le due estremità della linea sono definite da “dolore assente” e dal “massimo dolore immaginabile”. Il paziente risponde ponendo una croce sulla linea; la distanza tra la posizione della croce e l’estremità “dolore assente” rappresenta l’intensità del dolore in quel momento e permette di approntare una adeguata terapia.
Слайд 64LA VALUTAZIONE DEL DOLORE
NEL BAMBINO
- Scala FLACC - Per
bambini ≤ 3 anni o con
deficit motori o cognitivi
- Scala con le facce di Wong-Baker
Per bambini > 3 anni
- Scala numerica - Per bambini ≥ 8 anni
2
4 6 8 10
NESSUN UN PO’ UN PO’ PIÚ ANCOR PIÚ MOLTO PIÚ IL PEGGIOR
MALE DI MALE DI MALE MALE MALE MALE
POSSIBILE
Scala di Wong-Baker (> 3 anni)
Scala numerica ( ≥ 8 anni)
Слайд 67LA VALUTAZIONE DEL DOLORE
NEL NEONATO
PIPP - Premature Infant Pain
Profile
NIPS - Neonatal Infant Pain Scale
DAN - Douleur Aigue
du Nouveau-né
EDIN - Echelle Douleur Inconfort Nouveau-né
NPASS - Neonatal Pain Assessment and
Sedation Scale